zz

La prima rivoluzione industriale avvenne durante il secolo delle rivoluzioni, cioè il Settecento, nella maggior parte dei casi. Il paese che fece da protagonista principale fu l'Inghilterra.
La seconda rivoluzione industriale, invece, avviene nell'Ottocento e, a differenza della prima, vede molti più paesi come protagonista, tra cui Germania, Francia, Belgio, Stati Uniti e in parte anche l'Italia.
La prima rivoluzione industriale si basava in particolare sull'industria tessile, infatti vediamo l'introduzione delle macchine per facilitare e velocizzare la produzione. Per questo, il carbone è un simbolo di questa rivoluzione, perché era necessario per alimentare le macchine a vapore.
La seconda si basava, invece, si basava su più cose: l'industria siderurgica, favorita dall'introduzione di nuovi metalli più resistenti e versatili del ferra (come l'acciaio); l'introduzione di nuove fonti energetiche, come il petrolio e l'elettricità, utilizzata spesso per illuminare strade, case, uffici, ecc..; lo sviluppo delle linee telegrafiche; l'introduzione di nuovi mezzi di trasporto come l'automobile, gli autobus, gli autocarri, i primi esemplari di aerei e dirigibili e le navi a vapore, che rimpiazzarono definitivamente quelle a vela; la chimica e la scienza, che hanno portato scoperte importantissimi come i coloranti per tessuti, la dinamite, la pastorizzazione e quindi la conservazione degli alimenti, i raggi x e altre cose ancora.
Dal punto di vista sociale e umano, la prima portò ad un incremento demografico e all'urbanizzazione, cioè allo spostamento delle persone dalle campagne verso le città, dove si trovavano le fabbriche. Di conseguenza, le città diventarono più caotiche e dovettero adattarsi per ospitare tutte le nuove persone. In questo periodo nascono i quartieri per gli operai. Un'altra conseguenza sociale della prima rivoluzione fu la crescita della differenza fra borghesia capitalistica e il proletariato. La prima aveva i capitali e voleva impiegarli in modo da ricavarne il massimo profitto; il secondo era soggetto a uno sfruttamento senza regole.
La conseguenze principali che portò la seconda furono: l'estensione delle città, in seguito all'incremento di urbanizzazione; emigrazione oltre oceano, quindi verso l'America o l'Oceania; la concentrazione monopolistica delle imprese, finalizzato a battere la concorrenza, ridurre i costi e aumentare i profitti; l'aumento degli sfruttamenti coloniali in altre zone del pianeta, in particolare Africa e Asia; l'introduzione di un organismo internazionale dei movimenti operai per una comune difesa e rivendicazione dei loro diritti.
L'Italia fu coinvolta con la costruzione di ferrovie, come quella di Napoli-Portici, con la nascita delle industrie metallurgiche, come la Taylor e con lo sviluppo dell'industria tessile.
Inoltre, il sud Italia fu particolarmente interessato dall'emigrazione verso il nord o verso altri contenenti.